Accenti ritmici e strumenti utilizzati.



A volere scorrere in rapida sequenza le principali informazioni già note agli esperti del settore, potremmo dire che la viddhanèddha si configuri come una danza circolare, a ritmo 6/8, a suddivisione ternaria, con due accenti ritmici di 3/ 8 ciascuno, intervallati da brevi pause.

Anche gli strumenti si rifanno alla tradizione greca: il filo melodico è affidato all'organetto, che sostituisce ormai quasi sempre la "ciarameddha" (zampogna), a sua volta derivata dall'antico aflos (flauto) o diaflos (flauto a due canne) degli italioti. La scansione ritmica e assicurata dal tamburello, dalla chitarra battente (non frequente), dallo "'zzarinu" (acciarino = triangolo di ferro percorso da una bacchetta metallica) dalla "scartagnetta" o "castagnetta" (vale a dire dallo scrocchio delle dita), ad imitazione degli ellenici crotali, oppure dal battito delle mani del ballerino.

In talune tarantelle dell'alta e media Calabria si usa ancora una grancassa percossa con un grosso mazzuolo ricurvo.

Nessun commento:

Posta un commento